'Gemini Man': recensione del film con Will Smith. "Ang Lee in 'Gemini Man' muove la macchina da presa in modo diverso seguendo i passi prima cadenzati e poi frettolosi di un uomo dal passato non proprio oscuro che, a differenza di Bourne, non ha perso la memoria perché qualcuno gliel’ha rubata. Henry i ricordi ce li ha. Sa che ammazzava consapevolmente, con freddezza, senza sbagliare un colpo. Sa che non si domandava mai chi fossero le sue vittime e perché il Governo gli avesse chiesto di premere il grilletto. Pancia a terra e occhio puntato sull’obiettivo, Henry provava piacere ad uccidere. Poi è arrivato il momento della pensione a soli 51 anni e con essa è comparsa anche Danny Zakarweski (Mary Elizabeth Winstead), agente in gonnella che lo aiuterà a fare la cosa giusta al momento giusto. Forse per riequilibrarlo e dargli quell’appoggio femminile di cui un uomo sente il bisogno innato. Adesso siamo, però, nel tempo presente. Ed Henry si trova faccia a faccia con il suo clone, molto più giovane, che si muove abilmente. Lui però lo conosce affondo perché con il tempo, tra un omicidio e un altro, ha imparato a porsi delle domande intime, su di sé. Di conseguenza, quando guarda il proprio clone, osserva non un essere umano qualsiasi bensì il suo doppio. E… quel ragazzo gli fa da specchio. Cosa fare? Ucciderlo o aiutarlo?" Seguimi su http://www.culturaeculture.it/non-solo-film/gemini-man-recensione-no-spoiler-film-wiill-smith/ Su Facebook: https://www.facebook.com/maricamoviebooks/ Su Instagram: https://www.instagram.com/maricamovieandbooks/
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